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ROMA

FAMIGLIA/LO GIUDICE (PD): INTOLLERABILI LE MINACCE DI MORTE A SEIBEZZI

FAMIGLIA/LO GIUDICE (PD): INTOLLERABILI LE MINACCE DI MORTE A SEIBEZZI. ESPOSTO AL GARANTE DELL’INFANZIA CONTRO LE PAROLE DI SPERANZON

“Le minacce di morte contro Camilla Seibezzi, consigliera comunale e delegata del Sindaco di Venezia ai “diritti civili, politiche antidiscriminatorie e cultura lgbt” sono il segno di un imbarbarimento del discorso pubblico a cui la politica e le istituzioni devono contrapporre un argine culturale forte e convinto”.

Lo dichiara Sergio Lo Giudice, senatore del Partito Democratico.

“Seibezzi ha di recente proposto al Comune di Venezia una misura di civiltà, a tutela dei diritti di tutti i bambini, già adottata in diverse realtà europee come strumento per trattare in modo ugualmente accogliente diverse situazioni familiari: la sostituzione della parola “genitore” a quelle “madre” e “padre” nei moduli scolastici. Un segnale di attenzione a quelle famiglie in cui è presente solo il padre o solo la madre e alle famiglie composte da due persone dello stesso sesso, ma anche un modo per evitare la gerarchizzazione fra la figura maschile e quella maschile oggi presente in quei moduli”.

“Che questa proposta- continua Lo Giudice- suscitasse un dibattito era prevedibile, che si sia arrivati a minacce di morte sul web rappresenta un intollerabile inquinamento del dibattito. Esprimo una forte solidarietà a Camilla Seibezzi e la piena condivisione della sua battaglia”.

“Le forze politiche- conclude il senatore PD- abbiano la responsabilità di bandire dal discorso pubblico affermazioni violente e offensive: le parole dell’assessore provinciale Roberto Speranzon che ha definito “organismi geneticamente modificati” i figli delle coppie omosessuali rappresentano un attacco alla serenità e all’inclusione speciale di quei bambini indegno di chi ricopra una carica pubblica. Nelle prossime ore segnalerò formalmente la vicenda al Garante nazionale dell’infanzia perché questo atto di violazione di diritti dei minori da parte di un rappresentante delle istituzioni sia sottoposto alla sua attenzione”.

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